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La Gazzetta dell’Ebro La Gazzetta dell’Ebro - Dicembre 2016 - N. 12 Il Minibasket di Dave Ciao Davide, come prepari ogni singola lezione? Ciao lettori, spero di non annoiarvi troppo. Il mio "metodo" è quello di suddividere l'anno in 3 parti (iniziale, centrale, finale). Ogni trimestre ha delle capacità e degli obbiettivi che cerco di far raggiungere ai miei miniatleti. Nello specifico, un'ora prima di ogni lezione preparo l'allenamento per iscritto per entrambe le ore cercando di variare il più possibile i giochi/esercizi. Quando vedi che la situazione sta sfuggendo di mano ed i bambini iniziano a non seguire, cosa fai per riconquistare la loro concentrazione? L'attenzione dei bambini quando spieghi i giochi è di circa 10 secondi, purtroppo. Quindi cerco di proporre giochi semplici ed utilizzare sempre qualche ragazzo come esempio, in modo tale che gli altri possano imitarlo. Se durante un allenamento la situazione sfugge di mano raggruppo tutti i ragazzi a centrocampo e cerco di far capire che se anche solo uno disturba compromette il lavoro di tutta la squadra. Le volte successive saranno gli stessi ragazzi a dire al "disturbatore" di smetterla. Qual è il complimento più bello che hai ricevuto da un tuo miniatleta? Sicuramente il complimento più bello è quando sento che un mio miniatleta non vuole tornare a casa perchè preferirebbe continuare a fare lezione perché si sta "divertendo troppo". Perché il basket può servire ad un bambino? Gli obbiettivi del minibasket sono quelli di sviluppare tutte le capacità motorie di un bambino, utilizzando il gioco del basket come mezzo. In parole povere, un bambino di prima elementare può svilup- pare quelle capacità fondamentali per crescere e divertirsi, giocando allo stesso tempo! Inoltre, essendo un gioco di squadra, sviluppa tutta la parte relazionale che è fondamentale per i bambini delle elementari! Last but not least, perché è lo sport più bello del mondo!!! Avete appena perso una partita. Cosa dici ai tuoi bimbi? Avendo sempre allenato campionati non competitivi, vincere non è mai stato un obiettivo primario. Dopo ogni partita faccio i complimenti ai miei ragazzi qualsiasi sia il risultato. Se vedo qualche ragazzo più abbattuto rispetto agli altri, cerco di spronarlo a dare il massimo il giorno dopo in palestra per migliorarsi sempre di più. Lakers che hanno dominato la lega e di mille mila altre cose. Perché ho scelto questi 3 nomi? Non credo ci sia bisogno di spiegarvelo: il miglior allenatore all time e i 2 più forti giocatori della storia di questo sport! Direi che può bastare. Quanto hai ricevuto dal basket? Gioco a basket da quando avevo 4 anni, molti dei miei amici attuali sono gli stessi che ho incontrato in palestra 20 anni fa. Direi che ho ricevuto tantissimo da questo sport. Ora cerco di ricambiare insegnando ai bambini. Mi sembra uno scambio equo. Cosa manca a Milano per il minibasket e per il basket? La prima cosa che manca sono le strutture. Ci sono troppo poche palestre in rapporto al numero di società presenti sul territorio ed in genere sono gestite male. D'altro canto, forse le società dovrebbero cercare di collaborare un po' di più tra di loro per migliorare tutto il sistema cestistico di Milano ed hinterland. Qual’é la migliore tua caratteristica di giocatore? Senza dubbio le mie doti fisiche ed atletiche.... Scherzi a parte, sono un giocatore di sistema che cerca di dare ordine al gioco di attacco. Cerco di punire le difese con qualche tiro da 3 appena mi lasciano un metro di spazio. Eravamo quattro amici al bar.... con quali altre tre persone del mondo del basket si siederebbe Davide? In un bar a Santa Monica mi vedrei bene con Kobe, Phil (Jackson) e MJ a parlare dell'attacco a triangolo, dei Bulls e dei ENNESIMA OCCASIONE SPRECATA Fervono i preparativi per la notte di Natale, ma non riusciremo a trovare sotto l’albero l’ultimo regalo che avremmo potuto farci quest’anno. La trasferta a Lesmo infatti ci rimanda a casa con un’altra sconfitta. E questa, per dirla tutta, se avessimo avuto più gambe avremmo potuto evitarla, dato che tecnicamente non c’era divario tra le compagini. Il problema è che con il trascorrere dei minuti ci troviamo sempre più in affanno mentre gli avversari trovano spazi e varchi fondamentali per impostare il loro gioco. Noi, fintanto che il fiato regge, riusciamo a contenere e rispondere a una Lesmo 2004 che ha tiratori degni di nota ma che fatica ad infilarsi nelle strette maglie della nostra difesa. Poi la fisicità prende il sopravvento e soccombiamo perdendo una buona occasione per rimanere in vetta. In fase conclusiva sbagliamo molto e questo rende tutto più difficile. Recupe- riamo pochi palloni e ne perdiamo molti anche in fase di costruzione, cosa inusuale per il nostro livello tecnico. I parziali 22-20, 45-37, 73-56 e 89 a 73 raccontano l’involuzione di Ebro, il calo continuo e inarrestato che non ci lascia scampo di fronte a chi non sbaglia una bomba e trova combinazioni non appena lasciamo la possibilità di entrare nel nostro pitturato. Finiscono così i confronti di questo 2017 che ci ha regalato soddisfazioni nella scorsa stagione e un inizio esaltante in questa nuova avventura nella C Silver, ma che ci ha visti in forte calo nelle ultime prestazioni. Prima di mangiare il panettone ci aspettano un paio di allenamenti per ritrovare il giusto spirito e non lasciare troppo spazio ai bagordi, dato che la fisicità si è rivelata una nostra pecca sulla quale dover lavorare. Ci rivedremo sugli spalti l’8 gennaio al Carraro contro la Di.Po.Vimercate. Nel mentre i ragazzi lavoreranno duro per tornare ad essere una squadra che può ambire alla promozione al campionato superiore. Auguriamo buone feste a tutti e ricordiamo che i nostri atleti vi aspettano per il vostro indispensabile tifo. Forza Ebro Ebro Basket : Monzani 3, Borroni 8, Del Vescovo, Fontana 11, Grampa 15, Contardi, Piovani 6, Binaghi, Peghin, Ardizzone 18, Milani n.e, Rolandi 12. All. B. Contardi. La Gazzetta dell’Ebro La Gazzetta dell’Ebro - Dicembre 2016 - N. 12 Bentornato Giovanni!!! Giovanni Galletta, Classe 1994, Play Obiettivi e aspettative di questa stagione? Purtroppo non ho potuto prendere parte alla prima parte di stagione visto che sono stato impegnato in un semestre di scambio in Canada. Ho seguito la squadra da lontano settimana per settimana e sentendo qualche mio compagno mi sono reso conto che abbiamo le potenzialità per fare bene quest'anno. Mi sono allenato in questi mesi e sono pronto a dare una mano ai miei compagni per raggiungere i playoff e magari andare avanti fino in fondo. Quando ti sei avvicinato al basket e perché? Ho iniziato a circa 8-9 anni e non ho più smesso. Avevo iniziato a giocare a calcio ma quando ho per la prima volta giocato a basket ho capito che quello sarebbe stato lo sport che avrei praticato. In una parola, cestisticamente parlando, come ti definisci? Cervello. Essendo playmaker sono predisposto a cercare di mettere ordine in campo e di ragionare su quale sia lo schema migliore da chiamare, il giocatore da servire. Mi piace controllare i ritmi della partita e giocare per la squadra. Un tuo pregio e un tuo difetto? Un mio pregio è riuscire a mantenere sempre i nervi saldi e dare ordine alla squadra anche nei momenti più caldi della partita (oltre al tiro da 3 punti ahahah). Un mio difetto è che certe volte durante le partite mi accontento, senza cercare la soluzione migliore per fare canestro o un assist. Qual è il tuo giocatore di riferimento? Pozzecco. Da sempre è il mio idolo, anche se lui era più testa calda rispetto a me! Per quale squadra tifi? Seguo il basket italiano, europeo e americano ma non tifo per una squadra in particolare. Amo guardare le partite a prescindere da chi giochi. La tua squadra ideale (a livello mondiale e con giocatori in attività)? Paul, Korver, James, Davis e Marc Gasol Dai un consiglio serio ed uno semiserio ad un ragazzino che vuole diventare un campione. Il consiglio serio è “cerca di trovare gli istruttori migliori che insegnino davvero come giocare e come comportarsi dentro e fuori dal campo”. Quello semiserio è “divertiti, se non ti diverti non giocare... e ogni tanto fai festa con la squadra (con Piovani in particolare)! Pregi e difetti di questa squadra? Non so rispondere ancora a questa domanda. Posso dire solo che il pregio e il difetto coincidono: siamo giovani. Tre secondi dalla fine della partita e sei sotto di due. Hai la posizione ottimale per un tiro da tre, come il tuo compagno smarcato, in posizione da tre, e noto per essere un cecchino. Passi o tiri? Tiro. I cecchini in campo sono due! Una regola del basket che cambieresti? La regola del possesso alternato! Se non avessi fatto basket saresti un? Un ciccione probabilmente... Poche parole per convincere un ragazzo che non sa che sport praticare a diventare un giocatore di basket... Guarda qualche partita e prova! Il basket è uno sport pulito, che ti insegna molto di più che la semplice pratica sportiva. Ti aspettiamo. Intanto attendiamo la tua intervista quanto prima. A presto Arrivo prestissimo! E’ MANCATO POCO... Per la squadra di 1ᵃ Divisione purtroppo sfuma l’aggancio in vetta alla classifica nell’ultima partita dell’anno. Nella partita giocata il 22 dicembre al Carraro, nonostante le migliori intenzioni, la squadra di Matteo Giudici ha sofferto, combattuto e giocato al meglio, ma non è riuscita a mettere nel salvadanaio i due agognati punti. Il referto riporta la cronaca di uno scontro sempre alla pari, o comunque senza un dominio da parte di una delle due formazioni. Ci sono voluti 40 minuti per decretare il vincitore che, purtroppo, non è Ebro, ma Boom Milano Magic Utah. Senza nessuna scusante per le assenze fondamentali o l'arbitraggio, rimane solo la colpa di non aver sfruttato al meglio le nostre doti tecniche, decisamente supe- riori ad un avversario che ha invece, dalla propria parte della bilancia, più esperienza ma soprattutto più centimetri e chili. Riusciamo a contrastare gli avversari fintanto che la lotta non si sposta nel pitturato, dove i ragazzi patiscono la fisicità di una Boom che sfrutta al meglio il proprio vantaggio e concretizza maggiormente. In effetti noi avremmo più volte la possibilità di realizzare e mettere punti di distacco, ma una imprecisione molto pesante e sicuramente qualche individualismo eccessivo ci complicano la vita al punto di soccombere irreparabilmente negli ultimi minuti. Il ferro sembra poi il principale protagonista dei nostri tiri, sempre risposti da un bordo canestro che non lascia passare i nostri tiri, specie le bombe da tre che potrebbero dare una svolta alla sfida. Rimane il rammarico di una prima posizione vista passare sotto il naso. Che dire: mangeremo panettone e berremo spumante, ma un brindisi non ci sarà possibile. Per la prima posizione dobbiamo aspettare. Nel mentre Coach Giudici farà lavorare i ragazzi per colmare eventuali lacune. L’uscita dagli spogliatoi rincuora tutti, dato che i ragazzi sono e rimangono un meraviglioso gruppo di amici, uniti e sempre pronti a sostenersi. Siamo certi che al rientro sapranno farsi valere al meglio. Intanto cari atleti biancoverdi vi auguriamo il miglior Natale possibile e vi aspettiamo per la prossima sfida. 62 a 66 (20 - 23 / 19 - 20 / 12 - 8 / 11 – 16)